Comunicazione n 23 - Manifestazioni natalizie: linee guida

San Piero Patti 04/12/2017

Ai Docenti di tutti gli ordini di scuola

I.C Rita Levi-Montalcini

Comunicazione n 23

Oggetto: Manifestazioni natalizie: linee guida

Al fine di orientare il lavoro dei docenti impegnati nella preparazione di manifestazioni per il Natale 2017, desidero proporre alla Vostra attenzione alcune riflessioni scaturite da recenti notizie rimbalzate su quotidiani nazionali. Mi riferisco al dibattito sul  tema della compatibilità della presenza nelle aule dei simboli della cultura cristiana con il carattere laico, non confessionale, multiculturale e multietnico della scuola statale.

 La presenza dei simboli della cultura cattolica e degli atti di culto (crocifisso, presepio, celebrazione della S. Messa, benedizioni pasquali, ecc.), non solo non è mai stata limitata da disposizioni interne dell’Amministrazione scolastica, ma é anzi prevista da norme con valore di legge (art. 118 del R.D. 30 aprile 1924 n. 965, recante disposizioni sull’ordinamento interno degli istituti di istruzione media; art. 119 del R.D. 26 aprile 1928 n. 1297 e relativa tabella allegata, recante il Regolamento generale sul servizio dell’istruzione elementare); dette norme sono ancora vigenti e non sono state abrogate né dall’accordo intervenuto tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede nel 1984, di modifica del Concordato sancito dai Patti Lateranensi dell’11 febbraio 1929, né dalla Costituzione Repubblicana del 1948.

Il MIUR, tramite la Nota Prot n. 2667 e la Direttiva prot. n. 2666 del 3 ottobre 2002, aveva fornito assicurazioni in tal senso.

Del resto, il principio di laicità dello Stato, espresso dagli artt. 2-3, 7-8, 19 e 20 Cost., risulta compatibile con la presenza dell’insegnamento religioso cattolico nella scuola pubblica, che anzi ne costituisce un elemento importante ; l’articolo 9 c. 2 dell’Accordo del  18 febbraio 1984 tra la Santa Sede e la Repubblica italiana  che apporta modificazioni al concordato
lateranense  afferma: “La Repubblica italiana, riconoscendo il valore della cultura religiosa e tenendo conto che i principi del cattolicesimo fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano, continuerà ad assicurare, nel quadro delle finalità della scuola, l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche non universitarie di ogni ordine e grado”.

Alla luce di quanto soprala tradizione di allestire il Presepio e di organizzare nella scuola o fuori dalla scuola, in orario scolastico curricolare o fuori da tale orario, atti o pratiche riconducibili a tematiche religiose rivolte agli studenti che vogliano aderirvi, risulta perfettamente legittima e compatibile con i principi educativi dell’istituzione scolastica definite nel Piano dell’offerta Formativa che ne riconosce l’alta finalità formativa e di crescita culturale all’interno di un percorso improntato al pluralismo e all’accoglienza.

Pertanto invito le SSLL ad organizzare le rappresentazioni che tradizionalmente si declinano in allestimenti di presepi, recite, cori e eventi musicali, mantenendo inalterato il messaggio  cristiano di pace e di fratellanza insito nel Natale.

Si allega la nota prot.  15721/2015 dell’USR del Veneto che offre una puntuale disamina della questione con opportuni riferimenti giurisprudenziali.

Il Dirigente Scolastico

                                                                                         Prof.ssa Clotilde Graziano

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